lunedì 2 giugno 2008

Considerazioni finali sui protagonisti del Giro e sui bergamaschi

21a e ultima tappa, Cesano Maderno - Milano


Alberto Contador

Il bagnino ha fatto imbarcare acqua a Riccò!
Se la maglia rosa, oggi, fosse partita allo stesso orario di Pinotti, quando ancora non c’era vento contrario, avrebbe vinto la crono.
Contador ha un bellissimo stile (pedala alla Armstrong) e poi, avendolo conosciuto di persona, posso dire che mi piace proprio, come corridore. Sono contento che abbia vinto lui e so che ha ancora ampi margini di miglioramento.

Riccardo Riccò
Sicuramente lo ritroveremo anche l’anno prossimo a lottare per il Giro, ma dovrà migliorare a cronometro e imparare a relazionare diversamente con i giornalisti, visto che sono loro a decidere se valorizzare o meno un corridore.

Marzio Bruseghin
In quest’ultima tappa mi ha deluso un poco. Ha forse pagato lo sforzo di ieri, quando ha tirato per staccare Di Luca. Da come pedalava si vedeva che per lui non era giornata. Brus negli anni scorsi sembrava più un uomo per le salite lunghe e non troppo impegnative, quindi adatto al Tour più che al Giro, ma con gli anni si migliora in tutto, e lui lo ha dimostrato in questo Giro, in cui il miglioramento è stato ancora più netto che negli anni precedenti.

Franco Pellizotti
È stata la sorpresa di questo Giro a partire dalla prima tappa di salita (Alpe di Pampeago) e soprattutto nella cronoscalata del Plan de Corones (nonostante il giorno prima sia ceduto nettamente o quasi sugli altri favoriti). Nell’ultima tappa ha dimostrato di sapersi difendere a cronometro… anche se per la crono finale, di solito, contano più le energie rimaste che le doti da specialista.

Denis Menchov
Pensavo facesse qualcosina di più, il vincitore di due Vuelte… Credo fosse qui per preparare bene il Tour, anche se era convinto di fare classifica. Lo ritroveremo di certo più avanti nella stagione.

Emanuele Sella
Ha vinto le tre tappe più belle del giro ed entrerà nella storia. È bello vedere vincere delle tappe come quelle, in quel modo, all’antica.

Danilo Di Luca
Conoscendolo personalmente, mi è dispiaciuto che Di Luca non abbia potuto lottare per il podio. All’inizio era il mio favorito. Le vicende che lo hanno tormentato negli ultimi mesi non gli hanno consentito di prepararsi a puntino come l’anno scorso.

Gilberto Simoni
Da lui mi aspettavo qualcosa in più, ma ha già 37 anni e nel competere con dei ragazzini l’età si fa sentire. In tanti dovrebbero perdere esempio dalla sua eterna e grande voglia di lottare.


E i bergamaschi…

Paolo Savoldelli
È stato un Giro troppo duro per le sue caratteristiche. Mi aspettavo un colpaccio in qualche tappa vista la sua intelligenza tattica, ma mi è piaciuto comunque tanto quando ha lavorato per Di Luca, dimostrando professionalità e senso tattico innato.
Silvio Martinello, da persona intelligente e da corridore esperto quale lo ritengo, ha dichiarato che tanti giovani dovrebbero imparare da Savoldelli, anche per quanto riguarda le dichiarazioni di fine tappa. Martinello ha ragione.

Marco Pinotti
La vittoria di Pinotti nella crono finale me l’aspettavo. È un ragazzo molto intelligente, sapeva di stare bene e nei giorni precedenti si è risparmiato, arrivando al traguardo con i velocisti, per preparare la tappa odierna. Già all’inizio di questo Giro avevo detto che “Pino” ci avrebbe regalato qualche bella sorpresa.
E a proposito della raccolta differenziata che lui pratica anche in gara… è un’ottima cosa! Insegno sempre ai miei ragazzi dell’Almenno che non bisogna mai buttare le cartacce, né in allenamento né in corsa. La raccolta differenziata al Giro personalmente non l’ho mai fatta, ma ho sempre conservato le carte di quello che consumavo, per gettarle nel cestino alla fine della tappa. È una questione di civiltà.

Ermanno Capelli
È giovane e ha tempo per migliorare. Si è ritirato a metà corsa rosa, e di solito, almeno fino a qualche anno fa, ai giovani si faceva disputare soltanto metà Giro d’Italia. Inoltre, sicuramente, non si era preparato appositamente per una corsa a tappe. Ha acquisito esperienza.

Sergio Ghisalberti
Si è ritirato per uno stiramento e mi dispiace. Nel Giro vinto da Basso aveva dimostrato di essere adatto alle corse a tappe dure. Mi auguro che questo sia un periodo passeggero e i suoi problemi fisici si risolvano presto.

Morris Possoni
Deve migliorare ancora per affrontare bene le tre settimane e sicuramente nei prossimi anni lo vedremo davanti. Il Giro gli è servito molto per maturare.

Carlo Scognamiglio
Non mi aspettavo arrivasse fino in fondo, raramente portava a termine le corse a tappe. Ha dimostrato di avere voglia di fare e il Giro gli è certamente stato utile per migliorarsi.

Alessandro Vanotti
È un corridore molto altruista e in un certo senso mi assomiglia, mi ricorda un po’ il mio carattere. È assai valorizzato dal team Liquigas, e da questo atteggiamento della sua squadra trae le motivazioni per continuare.


È vero, il Giro è una corsa splendida e la amerò sempre, ma quest’anno, in un certo senso, sono contento che sia finito; adesso posso tirare un sospiro di sollievo, perché la malinconia, soprattutto negli ultimi giorni, era tanta, nel pensare a una corsa che per tanti anni ho disputato e portato a termine anche io.

Mi ha fatto molto piacere tenere questo “diario” del Giro e spero che sia piaciuto anche ai lettori! Un saluto a tutti!

Alessandro Cortinovis

(a cura di Enula Bassanelli)