lunedì 2 giugno 2008

Considerazioni finali sui protagonisti del Giro e sui bergamaschi

21a e ultima tappa, Cesano Maderno - Milano


Alberto Contador

Il bagnino ha fatto imbarcare acqua a Riccò!
Se la maglia rosa, oggi, fosse partita allo stesso orario di Pinotti, quando ancora non c’era vento contrario, avrebbe vinto la crono.
Contador ha un bellissimo stile (pedala alla Armstrong) e poi, avendolo conosciuto di persona, posso dire che mi piace proprio, come corridore. Sono contento che abbia vinto lui e so che ha ancora ampi margini di miglioramento.

Riccardo Riccò
Sicuramente lo ritroveremo anche l’anno prossimo a lottare per il Giro, ma dovrà migliorare a cronometro e imparare a relazionare diversamente con i giornalisti, visto che sono loro a decidere se valorizzare o meno un corridore.

Marzio Bruseghin
In quest’ultima tappa mi ha deluso un poco. Ha forse pagato lo sforzo di ieri, quando ha tirato per staccare Di Luca. Da come pedalava si vedeva che per lui non era giornata. Brus negli anni scorsi sembrava più un uomo per le salite lunghe e non troppo impegnative, quindi adatto al Tour più che al Giro, ma con gli anni si migliora in tutto, e lui lo ha dimostrato in questo Giro, in cui il miglioramento è stato ancora più netto che negli anni precedenti.

Franco Pellizotti
È stata la sorpresa di questo Giro a partire dalla prima tappa di salita (Alpe di Pampeago) e soprattutto nella cronoscalata del Plan de Corones (nonostante il giorno prima sia ceduto nettamente o quasi sugli altri favoriti). Nell’ultima tappa ha dimostrato di sapersi difendere a cronometro… anche se per la crono finale, di solito, contano più le energie rimaste che le doti da specialista.

Denis Menchov
Pensavo facesse qualcosina di più, il vincitore di due Vuelte… Credo fosse qui per preparare bene il Tour, anche se era convinto di fare classifica. Lo ritroveremo di certo più avanti nella stagione.

Emanuele Sella
Ha vinto le tre tappe più belle del giro ed entrerà nella storia. È bello vedere vincere delle tappe come quelle, in quel modo, all’antica.

Danilo Di Luca
Conoscendolo personalmente, mi è dispiaciuto che Di Luca non abbia potuto lottare per il podio. All’inizio era il mio favorito. Le vicende che lo hanno tormentato negli ultimi mesi non gli hanno consentito di prepararsi a puntino come l’anno scorso.

Gilberto Simoni
Da lui mi aspettavo qualcosa in più, ma ha già 37 anni e nel competere con dei ragazzini l’età si fa sentire. In tanti dovrebbero perdere esempio dalla sua eterna e grande voglia di lottare.


E i bergamaschi…

Paolo Savoldelli
È stato un Giro troppo duro per le sue caratteristiche. Mi aspettavo un colpaccio in qualche tappa vista la sua intelligenza tattica, ma mi è piaciuto comunque tanto quando ha lavorato per Di Luca, dimostrando professionalità e senso tattico innato.
Silvio Martinello, da persona intelligente e da corridore esperto quale lo ritengo, ha dichiarato che tanti giovani dovrebbero imparare da Savoldelli, anche per quanto riguarda le dichiarazioni di fine tappa. Martinello ha ragione.

Marco Pinotti
La vittoria di Pinotti nella crono finale me l’aspettavo. È un ragazzo molto intelligente, sapeva di stare bene e nei giorni precedenti si è risparmiato, arrivando al traguardo con i velocisti, per preparare la tappa odierna. Già all’inizio di questo Giro avevo detto che “Pino” ci avrebbe regalato qualche bella sorpresa.
E a proposito della raccolta differenziata che lui pratica anche in gara… è un’ottima cosa! Insegno sempre ai miei ragazzi dell’Almenno che non bisogna mai buttare le cartacce, né in allenamento né in corsa. La raccolta differenziata al Giro personalmente non l’ho mai fatta, ma ho sempre conservato le carte di quello che consumavo, per gettarle nel cestino alla fine della tappa. È una questione di civiltà.

Ermanno Capelli
È giovane e ha tempo per migliorare. Si è ritirato a metà corsa rosa, e di solito, almeno fino a qualche anno fa, ai giovani si faceva disputare soltanto metà Giro d’Italia. Inoltre, sicuramente, non si era preparato appositamente per una corsa a tappe. Ha acquisito esperienza.

Sergio Ghisalberti
Si è ritirato per uno stiramento e mi dispiace. Nel Giro vinto da Basso aveva dimostrato di essere adatto alle corse a tappe dure. Mi auguro che questo sia un periodo passeggero e i suoi problemi fisici si risolvano presto.

Morris Possoni
Deve migliorare ancora per affrontare bene le tre settimane e sicuramente nei prossimi anni lo vedremo davanti. Il Giro gli è servito molto per maturare.

Carlo Scognamiglio
Non mi aspettavo arrivasse fino in fondo, raramente portava a termine le corse a tappe. Ha dimostrato di avere voglia di fare e il Giro gli è certamente stato utile per migliorarsi.

Alessandro Vanotti
È un corridore molto altruista e in un certo senso mi assomiglia, mi ricorda un po’ il mio carattere. È assai valorizzato dal team Liquigas, e da questo atteggiamento della sua squadra trae le motivazioni per continuare.


È vero, il Giro è una corsa splendida e la amerò sempre, ma quest’anno, in un certo senso, sono contento che sia finito; adesso posso tirare un sospiro di sollievo, perché la malinconia, soprattutto negli ultimi giorni, era tanta, nel pensare a una corsa che per tanti anni ho disputato e portato a termine anche io.

Mi ha fatto molto piacere tenere questo “diario” del Giro e spero che sia piaciuto anche ai lettori! Un saluto a tutti!

Alessandro Cortinovis

(a cura di Enula Bassanelli)

sabato 31 maggio 2008

Colom in avanscoperta: la mossa migliore per aiutare la maglia rosa

20a e penultima tappa, Rovetta – Tirano

Non c’è due senza tre… Emanuele Sella ha davvero un’ottima condizione. Sulla salita dell’Aprica è andato via di forza, non perché è fuori classifica. È probabilmente il corridore più in forma della terza settimana.

Menchov (l'uomo di classifica della Rabobank), che si trovava nel gruppo dei migliori, nel finale ha tirato, e tutti i componenti del suo gruppetto ne hanno tratto vantaggio: aumentando il distacco da Di Luca, ognuno ha guadagnato una posizione in classifica generale.

Non c’è la certezza assoluta che Bruseghin resti terzo nella generale: con la crono di domani potrebbe guadagnare molto su Riccò, che non è per niente un cronoman. Sarà comunque durissima per Brus, ha poche probabilità di riuscirci. In ogni caso, a fine Giro uno diventa cronoman in base alle energie che ancora possiede, non è necessario essere portati per le corse contro il tempo.

Oggi l’Astana ha adottato una tattica molto intelligente, giocando benissimo le proprie carte con Colom. Il gregario di Contador, se si fosse trovato ad affrontare il Mortirolo con il gruppo dei migliori si sarebbe staccato. È stato quindi mandato in avanscoperta e ha potuto dare una mano alla maglia rosa a partire dallo scollinamento sul Mortirolo. Quella di Colom è stata una presenza fondamentale per il suo capitano, sia per il morale che per l’aiuto vero e proprio in corsa.

Alessandro Cortinovis

venerdì 30 maggio 2008

Savoldelli ha reso la tappa ancora più spettacolare del previsto

19a tappa, Legnano - Monte Pora

La fuga odierna alla fine è stata premiata, perché tutti i componenti sono arrivati al traguardo nelle prime posizioni. Sono stati bravissimi: per andare in fuga all’inizio della corsa, in una tappa del genere, con questo tempo, con le fatiche di 3 settimane di Giro nelle gambe, con le poche energie rimaste, ci vuole un grande coraggio.

Anche Savoldelli si merita un applauso: ha fatto un numero di alta classe e, dimostrandosi molto altruista, ha pensato a Di Luca e così ha creato ancora più spettacolo, quando dal punto di vista del percorso questa tappa era spettacolare già di per sé. È stato sicuramente Savoldelli l’artefice dell’attacco di Di Luca, e con questa azione Paolo ha dato ancora più valore alle sue qualità di corridore.

Alex Efimkin, corridore russo da anni residente a Villongo è un corridore dell’Est con i piedi per terra, molto umile, e la provincia di Bergamo sarà sicuramente orgogliosa anche nei prossimi anni di parlare delle gesta sue e del fratello Vladimir.

Il Giro è ancora apertissimo e i primi tre, secondo me, devono guardarsi bene da Bruseghin che potrebbe guadagnare in classifica generale nelle prossime ultime due tappe!

Gibo è ormai fuori dai giochi per il podio ma per me, crisi permettendo, domani punterà alla vittoria di tappa.

Nella mia carriera non mi è mai capitato di affrontare una grande corsa a tappe con un tempo così brutto. Al massimo, mi è successo più volte il contrario, di partecipare cioè a Vuelta e Tour con temperature altissime, che non permettono di respirare bene e rendono l’acqua della borraccia perennemente caldissima. Sinceramente, non saprei cosa preferire a livello meteorologico!

La tappa di domani sarà la fotocopia di quella di oggi, nel senso che sarà ancora una tappaccia. I distacchi sul Mortirolo saranno circa quelli che ci saranno anche all’arrivo. Qualcuno cercherà di isolare Contador anche sul Gavia, ma sarà molto difficile. Sul Mortirolo, la salita più micidiale del Giro, si deciderà la corsa di domani.

Alessandro Cortinovis

giovedì 29 maggio 2008

Il supermotore di Voigt e lo sprint della maglia rosa

18a tappa, Mendrisio - Varese

A parte nella tappa odierna, in cui ha alzato le braccia Jens Voigt, la CSC (così come la Slipstream) non si è vista in tutto il Giro. Questo succede perché sono squadre a cui manca un uomo di classifica. Probabilmente hanno preso il Giro un po’ sottogamba, i corridori vi hanno dovuto partecipare nonostante i loro massimi obiettivi siano altri, per esempio le classiche di primavera appena terminate o il Tour de France. Penso che Voigt stia puntando proprio al Tour e la vittoria di oggi gli sia venuta “un po’ così”, quasi per caso. Non dimentichiamoci che il tedesco non ha un motore, ha un motorone. Il fatto di avere avuto oggi uno sponsor più o meno di casa a Varese, la Nobili Rubinetterie, può avergli dato uno stimolo ulteriore per la ricerca della vittoria.

Per gli uomini di classifica è stata una tappa di transizione. Secondo me Contador ha fatto la volata perché sperava ci fossero buchi dietro di lui: lo strappetto avrebbe potuto crearli.
A domani, quando dovremo commentare una tappa che aspettiamo da tempo e che si preannuncia davvero avvincente, la Legnano-Monte Pora!

Alessandro Cortinovis

mercoledì 28 maggio 2008

Cavendish ha splendidamente ringraziato Greipel

17a tappa, Sondrio – Locarno

Bravissimo Mark Cavendish, che non si è lasciato ingolosire dalla vittoria e l’ha lasciata al suo compagno di squadra 25enne André Greipel.

È stata una volata incasinata. Ongarato, quando ha fatto quella trenata, probabilmente pensava di avere a ruota un compagno di squadra, invece ha eseguito il lavoro che avrebbe dovuto svolgere un uomo della High Road. Episodi del genere capitavano spesso anche quando eravamo noi della Milram a fare il treno: altri, per errore, ci davano una mano a tirare la volata; questa volta, i ruoli si sono invertiti.
Sono cose che possono succedere, l’esperienza non ti esime dal commettere errori, perché ogni volata ha la sua storia ed è pura questione di attimi. Diversi fattori rendono ogni sprint completamente diverso da tutti gli altri.

La bellissima volata di oggi è segno che in casa High Road c’è un bell’affiatamento. Cavendish è un futuro campione che ha voglia di dare qualcosa anche agli altri, non di tenere tutto per sé. È stato un modo per ringraziare Greipel, che chissà quante volte gli ha tirato la volata. Non sono comunque cose che succedono di frequente. Ad esempio, diverse volte Petacchi avrebbe potuto lasciare vincere Velo: sarebbe bastato tirare leggermente i freni, perché l’ultimo uomo del suo treno era davvero molto potente.

Non trovo mai giusto che il Giro sconfini, come è successo oggi con l’arrivo a Locarno. Se si chiama “Giro d’Italia” è poco sensato che passi dall’estero. Abbiamo così tante, splendide località che vorrebbero essere toccate dalla nostra corsa nazionale…

Con le pessime condizioni meteorologiche incontrate in questo Giro, è normale che alcuni dei corridori più in forma abbiano la bronchite, perché sono quelli con meno difese immunitarie. Sì, gli uomini di classifica debbono fare i conti anche con la salute... non basta la fatica che fanno per lottare sulle salite!

A domani!

Alessandro Cortinovis


lunedì 26 maggio 2008

Savoldelli potrebbe tentare l'impresa nella tappa del Pora

16a tappa, San Vigilio di Marebbe – Plan de Corones

Sella e Pellizotti sono le sorprese di quest’anno. Evidente Franco Pellizotti, quando a inizio Giro aveva già affermato di voler puntare alla vittoria finale, era convinto dei suoi mezzi.

Oggi avrei scommesso su Contador. Se, come tanti ormai dicono, la corsa si decide a Milano, intanto la maglia rosa è sua. È più esperto di Riccò e la maglia più dargli tanto morale in più. Se Di Luca è saltato, il mio favorito resta lo spagnolo dell’Astana.

Paolo Savoldelli è fuori dai giochi per la classifica generale, ma si era già detto che è un Giro con troppe salite poco adatte a lui. Secondo me proverà a vincere la tappa del Pora e Di Luca in quell’occasione potrebbe dargli una mano.

Danilo Di Luca non è in forma come l’anno scorso: può essere forte di carattere quanto si vuole, ma i problemi di questi mesi, la mancanza di serenità nell’avvicinamento al Giro, l’hanno un po’ bloccato, sia mentalmente che fisicamente. Il non aver disputato le classiche di primavera è un’altra causa, ma sicuramente di minore rilevanza. Pantani, per esempio (ma non solo lui), non disputava mai le classiche del nord, e allenandosi bene riusciva a prepararsi ottimamente per il Giro.

Emanuele Sella è proprio in gran forma e merita un doppio applauso. Ha vinto due tappe di altri tempo, in cui c’era la corsa nella corsa: quella degli uomini di classifica e quella dei fuggitivi. Fino ad ora non faceva paura a nessuno, ma da adesso in poi se scatterà non lo lasceranno più andare in fuga. Dovrà provare a staccare tutti direttamente sugli arrivi in salita, senza attacchi da lontano.

Alessandro Cortinovis

sabato 24 maggio 2008

Da domani ci sarà più battaglia tra i corridori di classifica

14a tappa, Verona – Alpe di Pampeago/Val di Fiemme

Quella di Emanuele Sella è sembrata una di quelle vecchie, belle vittorie conquistate al termine di epiche fughe a lunga gittata. È un corridore che si sta dando da fare nonostante la sfortuna che ha avuto nella prima parte del Giro, ed è una vittoria pienamente meritata.

Per il gruppo dei corridori di classifica è stata una tappa particolare. I favoriti si sono studiati fino agli ultimi chilometri, perché tutti avevano uguali forze ed energie, oppure perché le prime due vere salite del Giro hanno dato fastidio, non essendo abituati a lavorare a certi ritmi cardiaci e a certe altitudini.

Sicuramente mi ha sorpreso Pellizotti, che non credevo potesse restare tranquillamente con i primi e fare addirittura un’accelerazione così efficace. Mi ha un po’ deluso Di Luca, ma è ancora presto per dirlo con certezza. Anche Riccò ha dimostrato una volta di più di andare forte, nonostante l’influenza che lo ha indebolito. Contador, paragonato a tanti altri uomini di classifica, mi è sembrato ancora abbastanza fresco.

Nelle corse, come ho già accennato in precedenza, la differenza si fa sempre nello stesso punto, nei medesimi chilometri. Oggi è stata un’eccezione semplicemente perché erano le prime salite e i corridori hanno avuto paura a “mettere fuori il naso”. Da domani credo proprio che ci sarà più battaglia. Potranno capitare crisi come quella, indimenticabile, di Cadel Evans al Giro del 2002. I corridori sono molto più sullo stesso piano rispetto a qualche anno fa, è segno che le cose a livello medico sono migliorate, i controlli fanno il proprio effetto. Il ciclismo sta diventando uno sport più pulito e credibile. Ma anche chi commenta le corse dovrebbe stare dalla parte degli atleti, senza criticarli così spesso.

Alessandro Cortinovis

venerdì 23 maggio 2008

La strada del Monte Pora






Fervono i preparativi in vista della terzultima tappa del Giro d'Italia, la Legnano Monte Pora. Ecco alcune foto degli odierni lavori in corso sulla strada del Monte Pora.

foto Enula Bassanelli


Annullare i distacchi ai meno tre dal traguardo è una buona cosa

13a tappa, Modena – Cittadella

Ieri ha vinto nuovamente Daniele Bennati, che mi piace come corridore, perché per quanto lo conosco è un ragazzo molto serio e fa le cose con dedizione. Sarà lui che dominerà le volate nei prossimi anni. Un tempo c’erano i duelli tra Cipollini e Zabel, e d’ora in poi la lotta sarà tra Bennati e Cavendish.
Cavendish è proprio forte, ed è un corridore inglese atipico, visto che sono molto pochi gli attuali talenti britannici delle due ruote. Per affrontare bene le grandi corse a tappe dovrà migliorarsi in salita. Secondo me, proprio per questa carenza, c’è da aspettarsi il suo ritiro nei prossimi giorni. Andrà a casa con una bella vittoria in tasca e per ora sarà contentissimo così.

Oggi, nella volata, Bennati è stato molto leale e corretto nello spostarsi per lasciare spazio a Cavendish: avrebbe tranquillamente potuto non farlo.

Nonostante sia stata una tappa di pianura, diversi uomini che lottano per la classifica generale hanno perso 13 secondi. Basta un buco o una sbandata in centro gruppo e, quando si viaggia a 60 km/h, una frenata provoca subito un distacco di cinque o sei metri, che sono difficili da recuperare.

È giustissimo, per la sicurezza dei corridori, annullare i distacchi ai meno tre chilometri dal traguardo. È successo anche che venissero annullati già ai meno cinque. Gli uomini di classifica davanti al gruppo nelle fasi finali creano confusione, mettendo in difficoltà i team che lavorano per i velocisti. È così che spesso nascono le cadute.

Domani si arriva all’Alpe di Pampeago e, all’insaputa di Capelli, inizia il Giro d’Italia!

Alessandro Cortinovis

mercoledì 21 maggio 2008

Di Luca male alla crono? Forse è colpa del giorno di riposo

11a tappa, Urbania – Cesena

Oggi è il giorno dello Sfortunato, non del Fortunato Baliani. Ha vinto Alessandro Bertolini, un corridore tenace anche se non più giovanissimo, sempre molto dedito alla bici, e questo suo impegno costante sta dando i suoi frutti. Peccato per Gabriele Bosisio, incappato in una brutta caduta in discesa, perché avrebbe potuto prendere la maglia rosa, e il ciclismo ha bisogno di volti nuovi come lui.

Vorrei parlare di Marco Pinotti. Sono convinto che farà un buon Giro: è l’obiettivo più importante di tutta la sua stagione, è un atleta molto determinato e quando si fissa una cosa la ottiene. Oggi ha tentato di scattare, ma secondo me gli altri, ora come ora, non lo lasciano andare perché lo ritengono pericoloso. Se nei prossimi giorni avrà qualche minuto di ritardo in più in classifica, allora lo vedremo all’attacco. Tra i girini bergamaschi, quindi, Savoldelli è sicuramente il più forte, ma anche “Pino” potrà regalarci delle belle soddisfazioni.


Marzio Bruseghin sembra un ciclista di quaranta anni fa, quando l’essenziale per un corridore erano lavoro e sacrificio. Mi piace molto come persona e sono sempre contento quando vince. È stato un po’ sprecato in questi anni, quasi sempre al servizio dei capitani, ma quando gli si dà spazio Bruseghin dimostra tutto il suo valore.


Il giorno di riposo a qualcuno dà sollievo e permette di recuperare energie, mentre ad altri può creare problemi, perché il metabolismo è abituato a consumare, e con lo stop si accumulano in corpo un sacco di calorie ed energie… in questo caso ci si sente un po’ come una macchina ingolfata perché ha troppa benzina. Il fisico di Di Luca potrebbe aver reagito nel secondo modo. È l’unica spiegazione che mi do per la débâcle
del corridore abruzzese nella crono.

Daniele Bennati ha redarguito Tiziano Dall’Antonia in merito alla disputa degli sprint. Il velocista rischia quando c’è da rischiare; sa dove, come e quando muoversi. Chi non è un puro velocista non sa bene come muoversi e mette in pericolo il gruppo, è questo forse che voleva dire Bennati rivolgendosi al corridore della Csf Group-Navigare dopo la volata della nona tappa.

Chi sono i corridori più intelligenti del gruppo a livello tattico? Sicuramente Savoldelli, abilissimo, sa gestirsi molto bene, e oltre a lui, secondo me, c’è Contador, un tipo molto sveglio. Pensiamo anche solo a come si è presentato a questo Giro, affermando di essere appena tornato da una vacanza.
Il vincitore dell'ultimo Tour de France secondo me è sempre in crescita, va forte. È arrivato al Giro senza pressioni, tranquillissimo e bello fresco. Dalla prossima settimana sarà al top
, ma io lo aspetto già da sabato...

Alessandro Cortinovis

lunedì 19 maggio 2008

Giorno di riposo, parla Morris Possoni, bergamasco di Barzana

Da domani il Giro si fa duro, ma oggi, per fortuna, è il giorno di riposo. Di mattina io e i miei compagni abbiamo fatto un’uscita di allenamento, ora piove ed è il tempo ideale per stare un po’ in camera a riposare e guardare la tv. Verso sera farò i massaggi e la giornata finirà presto.
Conclusa la prima settimana sono un po’ stanco, ma con questo giorno di riposo posso recuperare bene.

Rispondendo alla domanda di Alessandro Cortinovis, “vai meglio sulle salite lunghe e pedalabili o in quelle non lunghissime ma impegnative?”, penso di andare meglio in quelle impegnative, ma in questo Giro non le abbiamo ancora affrontate, per affermarlo con certezza devo aspettare le alpi.

L’altra corsa a tappe di tre settimane a cui ho partecipato è la Vuelta. Sin da questa prima settimana di corsa rosa posso dire che mi trovo meglio al Giro. Correre in Italia è più motivante. In Spagna contavo i giorni che passavano, mentre qui il tempo scorre in fretta.


La maglia bianca di miglior giovane dà molta visibilità: averla indossata per alcune tappe mi ha permesso di rilasciare diverse interviste e i fotografi, in quei giorni, mi hanno scattato tante foto.


Il mio compagno di squadra e di stanza, Marco Pinotti, sta bene, anche meglio di me! Domani c’è la crono e lui potrebbe ottenere un ottimo risultato. Io invece dovrò attendere le montagne… a proposito, in Presolana e sul Monte Pora vi aspetto numerosi!


Morris Possoni (High Road)

-a cura di Enula Bassanelli-

sabato 17 maggio 2008

Di Luca al momento non ha bisogno di gregari

8a tappa, Rivisondoli – Tivoli

Riccò su questi arrivi fa paura, è veramente esplosivo. Bisogna vedere se avrà testa e gambe anche nelle salite in cui non serve esplosività.

Io vedo una Lpr in cui sono tutti in forma. Si sta dimostrando una bella squadra, tutti i componenti possono lottare in questi finali di tappa, anche perché potrebbero disputare le volate per chiudere i buchi per il proprio capitano. Di Luca sta davvero bene e, a parte in pianura, al momento i gregari non gli servono.

Un Giro come questo, anomalo, con pochissimi arrivi adatti alle ruote veloci del gruppo, era ciò che desiderava Zomegnan. A lui non piacciono gli arrivi allo sprint per i velocisti puri, vuole rendere ogni anno il Giro sempre più duro e ci sta riuscendo benissimo. Ma perché dare sempre meno spazio ai velocisti? Le classiche volate di inizio Giro non compromettono certo la durezza e la quantità delle salite finali.

Ho notato che nelle ultime stagioni, quando si andava a correre in Spagna, Francia e Italia, ci si ritrovava a disputare corse che ogni anno prevedevano una salita in più. Non va bene rendere le competizioni sempre più dure e difficili. La selezione vera e propria avviene sempre in quei determinati chilometri, in ogni corsa, anche se si aggiungono salite lungo il percorso.

Possoni sta correndo bene, speriamo continui così. Bergamo ha bisogno di qualche erede vincente. Ha già disputato una corsa a tappe di tre settimane, la Vuelta, ma il Giro d’Italia è diverso: corre in Italia, ci sono tanti tifosi, avrà più morale e motivazione rispetto alla Spagna…

Alessandro Cortinovis

venerdì 16 maggio 2008

Il terzo incomodo è Contador

7a tappa, Vasto – Pescocostanzo

Gabriele Bosisio ha dimostrato di andare forte già l’anno scorso, e oggi si è consacrato corridore di rango. Qualcuno lo ha criticato per non aver aspettato Di Luca, ma è stato meglio che abbia fatto la propria corsa. Anche nei prossimi anni si farà vedere: uno che vince una tappa in questo modo, considerato anche il calibro dei compagni di fuga, come Felix Cardenas, significa che ha ampi margini di crescita e ancora tanto da dare al ciclismo.

Quando Di Luca ha attaccato sulla penultima salita, i suoi avversari, ad eccezione di Riccò, Piepoli e Contador, sono rimasti indietro. Sicuramente nessuno si aspettava l’azione di Danilo, e questo è il motivo principale della mancata risposta di molti uomini che puntano alla classifica generale. Su una salita del genere, inoltre, non si poteva guadagnare molto, per cui i corridori colti di sorpresa non si sono preoccupati più di tanto dell’allungo di Di Luca, Riccò, Contador e Piepoli.

Per concludere, stavolta, vorrei parlare di Alberto Contador. Il corridore spagnolo dell’Astana (vincitore del Tour de France dello scorso anno) è sicuramente il terzo incomodo. Sono convinto che la terza settimana, il periodo in cui saranno fondamentali le energie rimaste, lo ritroveremo bello pimpante. Contador è un ragazzo molto umile, ha l’aspetto di un ragazzino ma il realtà è un corridore esperto. Mi piace molto, come persona e come atleta.


Alessandro Cortinovis

giovedì 15 maggio 2008

La Saunier Duval ha tirato perché...

6a tappa, Potenza – Peschici

È stato bravo Matteo Priamo, che ha avuto sangue freddo per effettuare lo scatto che lo ha condotto alla vittoria. C’è da dire che se Priamo è riuscito a staccare gli altri con un solo allungo significa che i compagni di fuga non erano molto brillanti.

Daniele Nardello faceva parte dei fuggitivi ed è balzato al terzo posto della classifica generale. Il corridore della Diquigiovanni mi sembra molto in discesa rispetto agli anni passati, anche perché un Nardello dei tempi d’oro non si sarebbe lasciato sfuggire l’attacco di Priamo. Già domani, a mio avviso, potrebbe perdere la terza posizione.

La Saunier Duval quest’oggi si è messa a lavorare a favore della Liquigas. Perché? Prima possibilità: Riccò sta veramente bene. Seconda possibilità: prossimamente il team diretto da Pietro Algeri vuole farsi restituire dalla Liquigas questo favore.

Pellizotti ieri, quando ancora indossava la maglia rosa, si è lamentato, affermando che ha tirato sempre e solo la sua squadra… ma la Liquigas si è dimostrata il team più forte, non c’erano motivi per cui non dovesse tirare!

Alessandro Cortinovis

mercoledì 14 maggio 2008

La caramellina di Zomegnan

5a tappa, Belvedere Marittimo – Contursi Terme

Tappe come queste, in cui la fuga arriva fino in fondo, nelle grandi corse a tappe devono esserci per forza, per offrire l’occasione di “fare la propria corsa” anche ai corridori che non hanno ambizioni particolari; in questo caso l’opportunità è stata data a Luis Felipe Laverde, Johannes Fröhlinger, Francisco Pérez Sánchez, Pavel Brutt e David Millar. La fuga è andata in porto anche perché le squadre, dietro, hanno lavorato ben poco per recuperare terreno nei confronti dei battistrada (ad eccezione della Liquigas che detiene, con Pellizotti, la maglia rosa). Ma è normale che avvenga questo, il Giro è appena iniziato e si è in una fase di studio: le squadre non vogliono spendere troppe energie e cercano di capire quali sono i team intenzionati a lavorare.

Il russo Pavel Brutt si è meritato questa vittoria. È un corridore molto attivo, che non esita mai ad attaccare, tanto che anche nel Giro d’Italia dello scorso anno si è distinto nettamente per la sua combattività.

Mi è spiaciuto per Millar, perché rompere la catena all’ultimo chilometro significa avere “un po’” di sfortuna. Sono cose che però possono succedere. È come quando in una gara di moto ti si spegne il mezzo nelle fasi finali. Il gesto di lanciare la bici non è stato molto bello, ma Millar è un istintivo, teneva tanta rabbia dentro di sé e aveva bisogno di questa vittoria, poi sfumata. Alla fine comunque questi gesti fanno notizia, i media hanno dato molto risalto al lancio della bicicletta.

Secondo me sarà difficile che l’attuale maglia rosa, Franco Pellizotti, riesca a vincere il Giro d’Italia, come è nei suoi intenti. In ogni caso un piazzamento nei cinque può benissimo ottenerlo. Non dimentichiamo che nel 2000 è arrivato secondo al Giro d’Italia dei dilettanti, alle spalle di Raffaele Ferrara.

Dopo le lamentele piovutegli addosso per l’odissea del trasferimento dalla Sicilia alla Calabria Zomegnan ha accorciato la tappa di domani, per dar modo agli atleti di riposare un poco. Questo gesto lo definirei “una caramellina offerta ai corridori”.

Alessandro Cortinovis

martedì 13 maggio 2008

Ecco un esempio di fuga coraggiosa

4a tappa, Pizzo Calabro – Catanzaro Lido

Il fuggitivo di giornata, Rik Verbrugghe, quest’oggi è partito al chilometro zero. Il belga è un campione, un corridore esperto di 33 anni, uno che non avrebbe bisogno di un’azione del genere per mettersi in mostra. Eppure ha portato avanti con determinazione un attacco importante che ha “rischiato” di protrarsi fino al traguardo. L’atleta della Cofidis si è dimostrato coraggioso, il suo è stato un tentativo completamente diverso da quello promosso dai due corridori nella seconda tappa.

Il campione del mondo, Paolo Bettini, nella breve discesa posta nel finale ha provato ad avvantaggiarsi, senza successo: lui fa questi scatti quando non è in piena condizione. Una sua caratteristica è scattare e spendere tutte le energie che ha pur di tentare di giungere all’arrivo.

Al contrario degli altri anni, in questo Giro non ci sono grandi “treni”. Ne risultano volate affollate e “alla rinfusa”, molto diverse da quelle delle ultime edizioni della corsa.

Morris Possoni ora è quarto in classifica generale e veste la maglia bianca di miglior giovane. Bisogna fargli i complimenti, è lì perché ha disputato una bella cronosquadre e se l’è cavata bene nella salita finale della seconda tappa.

I corridori si sono lamentati dell’interminabile trasferimento di ieri, dalla Sicilia al continente. Mi sento di dare loro ragione. Tante volte queste lunghissime e stancanti trasferte si potrebbero evitare. Anche perché gli organizzatori della corsa rosa, molto spesso, sono quelli messi meglio a livello logistico: alloggiano ad esempio nell’hotel più vicino all’arrivo della tappa, oppure nel punto più comodo... Una volta questo “privilegio” dell'organizzazione "a scapito" dei corridori e delle squadre si osservava solo al Tour, adesso anche al Giro.

Nella diretta della Rai si è parlato di Leonardo Piepoli come uno dei pochissimi atleti che non si fanno massaggiare; lo scalatore della Saunier Duval sostiene che questa pratica non gli apporti benefici e che, anzi, gli faccia male. Se Piepoli, senza massaggi, ha un così buon rendimento, significa che è giusto che non li sfrutti. I risultati sono dalla sua. Comunque, secondo me, è principalmente un fattore mentale l’essere convinto che il massaggio “svuoti” e non serva a nulla. Io invece ho sempre voluto sottopormi ai massaggi. Se capitava di non farli, il giorno successivo mi sembrava di essere un po’ appesantito. Dopo tutti i chilometri percorsi in gara si è pieni di acido lattico e i muscoli hanno delle contratture, che vengono eliminate dalle abili mani dei massaggiatori al seguito di ogni squadra.

A domani!

Alessandro Cortinovis

domenica 11 maggio 2008

Una fuga non esemplare

2a tappa, Cefalù - Agrigento

Innanzitutto chapeau a Riccò, ha vinto davvero bene. Non si conosceva lo stato di forma del capitano della Saunier Duval – Scott, per cui il suo successo è giunto in un certo senso un po’ inaspettato. Anche Savoldelli (quinto) è stato bravissimo: ha cercato di chiudere su Rodríguez, sia per non perdere secondi in classifica sia per aiutare il compagno Di Luca, che è arrivato secondo. Quelli che il Falco non ha voluto perdere sono secondi che in un Giro d’Italia possono pesare, lo verificheremo più avanti. Il bergamasco Possoni adesso è quinto in classifica generale. Ho sempre sentito parlare bene di lui, mi auguro che mantenga questa posizione più giorni possibile.

Ho trovato una cosa un po’ assurda che David Loosli della Lampre e Jérémy Roy della Française des Jeux, i fuggitivi di questa seconda tappa (hanno raggiunto anche 8 minuti di vantaggio), si siano letteralmente fermati, a un certo punto, decidendo di non proseguire più nell’attacco. Quando il francese ha deciso di non tirare più, il direttore sportivo della Lampre ha ordinato al suo corridore, Loosli, di non continuare la fuga. Non mi sembra il caso che due atleti si fermino quasi del tutto in mezzo alla strada, senza più mostrare un minimo di impegno. Non è il massimo della sportività e ne va dell’immagine del ciclismo, già tartassato. Pensiamo ai ragazzini che praticano questo sport: potrebbero prendere come esempio il comportamento dei due corridori e agire di conseguenza nel loro piccolo.

Alessandro Cortinovis

sabato 10 maggio 2008

Prima tappa, un po' di malinconia

1a tappa, Palermo (cronosquadre)

Il Giro d’Italia è iniziato oggi e la malinconia in me si fa sentire, è una cosa che passerà soltanto col tempo, d’altronde la corsa rosa è sempre un grande evento che quando inizia ti prende, ti coinvolge, soprattutto sei l’hai già vissuta in prima persona.

La cronometro a squadre che ha inaugurato le tre settimane è stata vinta dalla Slipstream, io mi aspettavo molto di più dall’Astana che invece è finita settima. Ma il Giro è appena cominciato, è ancora tutto da vedere.

Secondo me, al momento, il favorito della corsa resta Danilo Di Luca (insieme ad Alberto Contador). L’abruzzese ha il dente avvelenato per quello che è successo negli ultimi mesi, conosco il suo carattere, so che più gli si fa del male più lui reagisce fortificandosi…

A presto!

Alessandro Cortinovis

(a cura di Enula Bassanelli)

I bergamaschi al via

Sono sette i corridori bergamaschi che prenderanno il via da Palermo: Paolo Savoldelli (Lpr), Marco Pinotti (High Road), Ermanno Capelli (Saunier Duval-Scott), Sergio Ghisalberti (Team Milram), Morris Possoni (High Road), Carlo Scognamiglio (Barloworld) e Alessandro Vanotti (Liquigas).
A questi si aggiungono alcuni orobici d’adozione: Raivis Belohvosciks (Saunier Duval-Scott), Alexander Efimkin (Quick Step), Giairo Ermeti (Lpr), Kanstantsin Siutsou (High Road) e Mauricio Soler (Barloworld).

Enula

Il punto di Alessandro Cortinovis

Alessandro Cortinovis tiene il blog del Giro sul sito di Araberara. Uno che sa di cosa parla, che nella pancia del gruppo ha sentito tutto, sa come interpretare qualsiasi movimento.

Alessandro è nato a Seriate l’11 settembre 1977. Da professionista non ha ottenuto successi. E’ la figura di un “gregario” classico, quelli che lavorano per il “capitano”, che lo “tirano”, che seguono ed eseguono. Alcuni di questi gregari hanno avuto la fortuna di una propria vita agonistica, ma solo per circostanze favorevoli.

Alessandro era un ottimo corridore. La cronaca della corsa ne ha tenuto conto per i suoi “treni”, quando lo si vedeva in testa al gruppo, preparando e attuando la tattica della sua squadra. Un tempo il “gregario” era cercato e valorizzato, non nello stipendio, ma almeno nella gratificazione del lavoro e il capitano dava atto alla sua squadra di averlo “portato” al successo. Questo ormai capita soltanto per il “treno” della volata ma sempre di meno anche in quel caso. Dal 2000 al 2001 è stato nella Team Colpack-Astro, dal 2002 al 2004 nella Lampre, nel 2005 nella Domina Vacanze e nel 2006-2007 nel Team Milram. Per quanto riguarda i piazzamenti nel 2002 si è classificato sesto nella Milano-Vignola, nel 2003 quarto a Francoforte nella Corsa della Pace, nel 2006 terzo a Nuth/Schimmert alla Ster. Subì un grave incidente nella quinta tappa della Vuelta del 2003 con la frattura della mandibola. Al termine della passata stagione ha annunciato il suo ritiro.