venerdì 15 maggio 2009

Domani la Morbegno-Bergamo

(di Alessandro Cortinovis) Credo che, per questo Giro, Leipheimer resti il favorito numero uno, perché rispetto a Basso va molto forte a crono. La situazione cambierebbe se Basso riuscisse a fare il vuoto in salita. L'Astana lavora poco e resta tranquilla, mentre la Liquigas ha la convinzione di fare bene e forse è un po' troppo generosa... anche se questo sicuramente significa che il team di Basso sta bene e che sa quello che sta facendo.

Ieri secondo e oggi vittorioso, Boasson Hagen – come hanno detto i suoi direttori sportivi – lo troveremo negli anni a venire spesso protagonista. Ora facciamo fatica a pronunciare il suo nome, ma lui ce lo farà ricordare con le sue imprese. Ha tanta convinzione e carattere, per il secondo posto di ieri non si è perso d'animo e oggi ci ha riprovato, con quale risultato!

Da una parte Armstrong non ha torto nel dire che ci sono state due discese molto rischiose nel finale. Mi immagino la tensione nel gruppo, tutti a voler stare davanti. Non fa bene ai corridori questa situazione. Ma, come già vi ho detto, gli organizzatori in questi casi non guardano in faccia agli atleti e sono un po' sadici. Bertolini, che oggi è andato via nella discesa, è sempre uno che accende la miccia quando meno te lo aspetti.

Da Possoni mi aspettavo qualcosa in più ma è uscito acciaccato dal Romandia, e un grande Giro non perdona. Quando correvo, nelle corse di tre settimane, al di là della condizione al top, la cosa fondamentale era non ammalarsi, non buscarsi neppure un raffreddore. Altrimenti non si riesce più a recuperare, la notte si fa fatica a dormire e, accumulato allo stress della corsa, il malessere diventa troppo e alla fine non ce la fai più.

Domani si disputa la tanto attesa tappa Morbegno-Bergamo. La salita del Culmine di San Pietro non verrà digerita facilmente da tutti. Da subito ci sarà bagarre, in molti tenteranno di andare in fuga. Le squadre dei big decideranno se fa andar via la fuga oppure no, in base ai corridori che la compongono. È facile infatti che provino ad andar via anche atleti che sono a 5-6 minuti dalla maglia rosa e che vanno bene in salita, uomini pericolosi per chi punta alla leadership. Tuttavia i team importanti, quelli che mirano alla classifica, hanno tutto l'interesse a far andar via la fuga giusta, per portare i capitani all'arrivo senza particolare stress. Il percorso della tappa non è male. È la salita posta all'inizio che – parlando da corridore – non mi piace più di tanto, considerate le tappe precedenti e il meteo previsto per domani. Ma d'altronde era una scelta obbligata per passare dalla provincia di Lecco a quella di Bergamo. Non è certo una frazione interlocutoria e, come hanno detto i giornalisti oggi al Processo alla Tappa, la Boccola nel finale è ormai classica, non può mancare, proprio come il Poggio alla Sanremo.


a cura di Enula Bassanelli

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